la musica è terapia

Mink toe ma per caso sei un curatore di una rubrica su una rivista musicale e non ne sappiamo nulla..

vediamo se sai qualcosa in merito allora voglio emtter alla prova le tue conoscenze
conosci i LORIEN e il loro album d'esordio UNDER THE WAWES ?

semplice appassionato e piccolo collezionista. Sappi che in passato mi sono scontrato con qualche recensore di dischi, uno anche famoso. Quindi, anche se me lo proponessero, non so se accetterei

....e su quale argomento avete avuto delle "divergenze" ??...

è un pò lunga da raccontare ma ci provo. Nei primi anni '80, un mio amico aveva un negozio di dischi molto fornito su musiche alternative. Un giorno, mentre mi trovavo nel negozio, sento parlare questo signore (famoso critico musicale, di cui conoscevo il nome ma non il volto) che raccontava di aver visto Jimi Hendrix in concerto in Italia. Essendo io un'appassionato senza limiti di Jimi, gli chiesi com'era dal vivo. Lui stroncò il concerto visto, affermando che a lui non piacevano i musicisti che facevano uso di alcool o droghe. A quel punto io gli dissi che partendo da quel parametro bisognava eliminare quasi tutta la musica, feci gli esempi dei Beatles e dei Rolling Stones, di tutto il rock anni '70, del jazz e anche della musica classica. Discutemmo animatamente e alla fine della discussione, quando lui andò via, il mio amico, piuttosto stupefatto mi chiese: "ma lo sai chi era quello"? Io in tutta tranquillità, risposi: "Uno che non capisce niente di musica". A quel punto, il mio amico mi disse il suo nome e cognome. "Ah, e lo pagano pure per scrivere sulle riviste......."
La seconda puntata te la racconto solo se vorrai

questo è il vero genio del male. FRANK ZAPPA: Hot Rats (1969). Inclassificabile per genere è un disco strepitoso. Mettete il brano "Willie The Pimp" a tutto volume, 8 minuti di assolo di chitarra (la stragrande maggioranza degli assoli di chitarra di FZ erano estrapolati direttamente dai concerti e poi reinseriti nei dischi registrati in studio). Io ho avuto la fortuna di assistere ad uno dei suoi concerti, qui a Roma, nel 1982. Oppure il brano " The Gumbo Variations" con assolo al sax di Ian Underwood (di stampo free-jazz), seguito da un'assolo dell'allora emergente Jean Luc Ponty al violino (inusuale per il rock(?), seguito ancora da un'assolo di batteria e poi di basso elettrico (una rarità per quel tempo). Risultato, 17 minuti di musica travolgente e libera da schemi. Disco a *****